Thanks all authors,
grazie a tutti gli autori che nel tempo hanno pubblicato splendidi istanti in cui il lavoro umano è stato valorizzato e reso sacro in tutte le sue sfumature.
Da ogni parte del mondo, d’Europa, ecco uomini e donne al lavoro, giovani e vecchi, sfruttati o valorizzati, tramandando conoscenze e mestieri ai propri figli, ecco la storia delle donne attraverso le loro abilità, quella degli uomini attraverso i loro sforzi, la fatica che non conosce genere ne razza, religione o cultura. Ecco delle testimonianze accorate di chi ha guardato agli esseri umani raccogliendo gesti e sguardi con quella dignità propria di chi ama la natura umana e si avventura in essa.
Grazie a:
António José Cravo, Saro Di Bartolo, Isabel Faria, Francesco Congedo, Paolo Bellisai, Gregorio Greg Tommaseo, Zarrelli Saverio, Ugo Carminati, Francesco Olivieri, Luciana Trappolino, Mariano Zé, Mario Basta, Ajdono Majnejm, Nico Barberio, Dino Frattari, Francesco Caprino, Gilberto Fonseca, Magda Fulger, Natale Sandovalli, Laura Domenichelli, Giorgio Amendolara, Silvano Ruffini, Rosita Lusignani.Roberto Burchi.
Una poesia attualissima che propongo nella giornata in cui si celebra il lavoro come valore comune, come diritto, la dignità di un lavoro, di essere tutelati e garantiti nella salute, ecco un poeta capace di ricordarci di proteggere la libertà di scegliere cosa essere come individui e quali errori non ripetere quando la fame bussa alla porta, quando la guerra tra poveri è dietro l’angolo, quando il futuro appare incerto…
Paola Palmaroli
Lo sforzo umano di Jacques Prévert
Lo sforzo umano
non è quel bel giovane sorridente
ritto sulla sua gamba di gesso
o di pietra
e che mostra grazie ai puerili artifici dello scultore
la stupida illusione
della gioia della danza e del giubilo
evocante con l’altra gamba in aria
la dolcezza del ritorno a casa
No
Lo sforzo umano non porta un fanciullo sulla spalla destra
un altro sulla testa
e un terzo sulla spalla sinistra
con gli attrezzi a tracolla
e la giovane moglie felice aggrappata al suo braccio
Lo sforzo umano porta un cinto erniario
e le cicatrici delle lotte
intraprese dalla classe operaia
contro un mondo assurdo e senza leggi
Lo sforzo umano non possiede una vera casa
esso ha l’odore del proprio lavoro
ed è intaccato ai polmoni
il suo salario è magro
e così i suoi figli
lavora come un negro
e il negro lavora come lui
Lo sforzo umano no ha il savoir-vivre
Lo sforzo umano non ha l’età della ragione
lo sforzo umano ha l’età delle caserme
l’età dei bagni penali e delle prigioni
l’età delle chiese e delle officine
l’età dei cannoni
e lui che ha piantato dappertutto i vigneti
e accordato tutti i violini
si nutre di cattivi sogni
si ubriaca con il cattivo vino della rassegnazione
e come un grande scoiattolo ebbro
vorticosamente gira senza posa
in un universo ostile
polveroso e dal soffitto basso
e forgia senza fermarsi la catena
la terrificante catena in cui tutto s’incatena
la miseria il profitto il lavoro la carneficina
la tristezza la sventura l’insonnia la noia
la terrificante catena d’oro
di carbone di ferro e d’acciaio
di scoria e polvere di ferro
passata intorno al collo
di un mondo abbandonato
la miserabile catena
sulla quale vengono ad aggrapparsi
i ciondoli divini
le reliquie sacre
le croci al merito le croci uncinate
le scimmiette portafortuna
le medaglie dei vecchi servitori
i ninnoli della sfortuna
e il gran pezzo da museo
il gran ritratto equestre
il gran ritratto in piedi
il gran ritratto di faccia di profilo su un sol piede
il gran ritratto dorato
il gran ritratto del grande indovino
il gran ritratto del grande imperatore
il gran ritratto del grande pensatore
del gran camaleonte
del grande moralizzatore
del dignitoso e triste buffone
la testa del grande scocciatore
la testa dell’aggressivo pacificatore
la testa da sbirro del grande liberatore
la testa di Adolf Hitler
la testa del signor Thiers
la testa del dittatore
la testa del fucilatore
di non importa qual paese
di non importa qual colore
la testa odiosa
la testa disgraziata
la faccia da schiaffi
la faccia da massacrare
la faccia della paura.