
início dos anos 70
início dos anos 70
Parafrasando il romanzo ” L’amore ai tempi del colera” dello scrittore sudamericano Gabriel García Márquez ho cercato delle immagini pubblicate in ALITIA PHOTOGRAFPHIA dalla fine di febbraio ad oggi per capire cosa è cambiato ai tempi del coronavirus. Negli sguardi dei fotografi e di tutti noi si trova un tempo dilatato, abbiamo avuto la possibilità di riflettere su quanto sta accadendo e di esprimere attraverso il linguaggio fotografico cosa ci manca, quali sono diventate le nostre priorità, cosa non vorremmo più sprecare ne perdere, a parte il tempo stesso!
Nel video ho messo in rilievo la realtà vista attraverso i vostri occhi e vissuta nelle profondità dell’anima da ognuno di noi. Abbiamo capito che non va più sprecato il tempo, che ci sono delle priorità che hanno a che fare con ciò che più conta per noi nella vita.
Per esempio camminare in mezzo alla gente, portare a spasso i propri nipoti per farli giocare e per stare insieme a loro, viaggiare, ritrovare il contatto con la natura, non sentirsi più minacciati da un nemico invisibile, toccare ed odorare i petali di un fiore, immergersi nel mare o poterlo vivere attraversandolo, facendosi lambire dalle sue acque, catturare un orizzonte e farlo proprio per continuare a sognare, accarezzare con la mano il ventre di una donna in attesa ed ascoltare il battito di due cuori che risuonano all’unisono, abbracciare chi si ama, gli amici, i propri genitori.
Proviamo nostalgia verso le risa dei bambini, il loro modo di affrontare nuovi sapori, nuovi odori, giorni, di giocare, di addormentarsi sfiniti in braccio a noi dopo aver vissuto fino all’ultimo respiro una giornata all’aria aperta. Ci ricordiamo l’ultima volta che li abbiamo visti mangiare un gelato, sudati e felici di trovarsi sulla spiaggia od nel parco cittadino con i propri genitori.
Alcuni di voi hanno espresso idee e preoccupazioni, desideri e sogni, sintetizzando in uno scatto quello che ci siamo sentiti raccontare giorno dopo giorno dai mass media. Ci avete trasmesso il vostro bisogno di tornare a lavorare, di andare a teatro od al cinema, di poter stringere di nuovo una mano, di dire addio con un abbraccio, di festeggiare insieme una nuova nascita, oppure di andare a mangiare una pizza con gli amici, di camminare per strada guardando chi ci viene incontro senza che il volto sia coperto da una mascherina, ascoltare i loro passi, riappropiarsi delle nostre citta, delle rive di un fiume, di quelle delle nostre vite.
Abbiamo tutti bisogno di veder tornare nelle strade a camminare i vecchi, rivederli seduti sulle panchine nei parchi a chiacchierare o presso i cantieri stradali ad osservare i lavori in corso, vederli incedere per i vicoli con la borsa della spesa, ritrovare le rughe di una, cento, mille vite nei loro sorrisi, vederli al bar mentre leggono il giornale al mattino, mentre giocano a bocce od a briscola con gli amici, mentre ballano o sono seduti al sole con gli occhi socchiusi, riscaldando il cuore e la pelle.
Non proviamo solo nostalgia per il mondo e la vita quotidiana che non è più uguale a prima, abbiamo anche imparato ad apprezzare quel che abbiamo, piccoli o grandi eventi che siano. La voce del silenzio per esempio rotta non più dai rumori del traffico ma dalla voce della natura. Abbiamo capito cosa conti veramente nelle nostre vite, quali siano le priorità da privilegiare.
Non diamo più per scontato nulla, non rimandiamo a domani quello che potremmo fare oggi, cerchiamo nella voce dei nostri cari, da cui siamo stati separati momentaneamente dalla quarantena, quelle sfumature che ci permettono di capire quale siano i loro sogni, desideri, paure, bisogni.
Siamo più attenti e meno superficiali, siamo implosi in un mondo che abbiamo sempre avuto dentro di noi e davanti ai nostri occhi. Stiamo imparando ad ascoltare e vedere in modo diverso, con i nostri occhi, quelli del cuore e della mente, ad essere protagonisti e non soggetti passivi del tempo che passa.
Perchè nulla sarà mai più come prima ma ciò che più conta è che noi per primi sapremo cosa salvare di quel “prima” e proiettarci insieme ad esso nel futuro che ci attende.
Grazie a tutti gli autori che hanno continuato a condividre i loro scatti, i loro sogni ed emozioni, mai come in queste ultime settimane i vostri mondi sono diventati anche i nostri facendoci viaggiare in luoghi straordinari, scoprire nelle nostre stanze cieli, profumi, gesti, mari, voci, presenze, idee, sentimenti, suoni, volti, colori, ombre e luci, umori…l’umanità che è in tutti noi.
Per chi è in quarantena, per chi lavora da casa, per chi esce solo per lavorare e far la spesa, per chi è separato dai propri cari, per chi vorrebbe viaggiare e lo fa leggendo un libro, guardando un film, od un documentario, per chi ha paura per il futuro oltre che per la propria salute, per chi ha perso un proprio caro, un amico od un conoscente… le vostre fotografie fermano il tempo e ci conducono per mano nei vostri mondi, un privilegio per ALITIA che accresce lo spirito di condivisione di una passione, la fotografia, che tanta parte ha sempre avuto per nutrire l’immaginazione, le idee, la creatività, la sensibilità.
Thanks all authors:
Aitor Arana Arruti, Marco Carnevali, Alessandro de Nardis, Alessandro Grilli, Federico Zanoni, Gianni Visaggio, Riccardo Ruberti, Jimmy Lu Bomir, Paolo Bellisai, Claudio Garofalo, Enrico Nocito, Rino Biccario, Yves Assouline, Ecaterina Kiss, Toni Fidanza, Marco Cappelletti, Mancini Alfredo, Luciana Trappolino, Francesco Congedo, Saro Di Bartolo, Makoto Saito, Marina Tomasi, Rosita Lusignani, Marca Barone, Erminio Vanzan, Roberto Burchi, Domenico Belfiore, Gregorio Greg Tommaseo, Mario Palombo, Yasuo Hirano, Mariano Zé. João Freire, Edoardo Billi, Zarrelli Saverio, Ivo Ferigra, Luciano D’Antonio, António José Cravo, Analua Zoé, Daniel Zagórski, Ugo Carminati, Brigitte Feijen, Pino Giuseppe Barreca, Riccardo Pinzone, Gianluca Moretto, Giuseppe Basile, Gian Bar.
rosabela afonso e maria joão fialho gouveia
quando tudo arde
achegar
quando tudo arde
salgam-se as terras
de cinzas
a beleza do sal
é memória
de dias solares
límpidos
toma-a
(armazéns de lavos; figueira da foz; 2017)
um belíssimo trabalho de paola palmaro e do grupo “Nikanon Photo” do facebook.
obrigado pela partilha do meu olhar
8 de setembro é o dia de s. paio, padroeiro da torreira.
durante uma semana, uma das maiores romarias do país decorre na torreira, com a rua principal cheia de tendas as mais variadas, o parque de campismo cheio e tendas de campismo em terrenos cedidos por particulares.
gente, gente, gente…..
no mar as noites são de festa com todos os bares a funcionar em pleno e espectáculos na praia.
na ria, no fim de semana, sábado e domingo, decorrem 3 regatas:
– chinchorros (a remos)
– bateiras à vela
– moliceiros
o passeio da ria e o “cais do guedes” enchem-se de gente vinda de todo o país. a festa dos barcos é a grande festa desta terra de pescadores.
uma câmara de filmar, na bica da proa do “zé rito”, registou toda a regata e, mais do que isso, toda a actividade dentro do moliceiro que, em 2015, a venceu.
tripulação do moliceiro “zé rito” : mestre zé rito, manuel silva vieira e alfredo miranda
é mais uma memória de um tempo e uma homenagem aos homens que ainda têm a paixão da tradição do moliceiro e, por ele, sacrificam tempo de lazer e despendem as suas economias.
AOS MOLICEIROS, HOMENS E BARCOS!!!!!!!!!!!!!!!!!